Possono esistere cose del genere? – Ambrose Bierce (Can Such Things Be? – Italiano)

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Possono esistere cose del genere? – Ambrose Bierce (Can Such Things Be? – Italiano)

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La seconda importante raccolta di racconti di Ambrose Bierce, Can Such Things Be?, raccoglieva quasi tutti i racconti horror soprannaturali di Bierce. Lo stesso Bierce era scettico del soprannaturale, avendo scritto un saggio satirico, “The Clothing of Ghosts”, in cui insisteva sul fatto che “lo spettro materializzato che fa appello ai nostri sensi per riconoscere il suo carattere spettrale deve autenticarsi in modo diverso da abiti familiari e ricordati. Deve essere accreditato dalla nudità, e questo a prescindere dalla temperatura o da chi possa essere presente”. Nonostante il suo scetticismo personale, Bierce riuscì a catturare l’essenza del racconto horror soprannaturale.

“The Moonlit Road” ne è un esempio lampante, offrendo tre distinti punti di vista sugli stessi eventi, e sia “The Death of Halpin Frayser” che “The Damned Thing” vengono spesso antologizzati come pionieri del genere. Non tutti i racconti della raccolta sono rigorosamente “storie di fantasmi”: “Il padrone di Moxon” è uno dei primi esempi nella letteratura inglese a descrivere una macchina robotica pensante (e il destino del suo padrone), e “Haïta the Shepherd” è la storia di un giovane alla ricerca di un senso nella propria vita. Bierce gioca anche con l’idea di buchi nella realtà nei vari racconti di “Scomparse misteriose”, con portali verso luoghi terrificanti in “La casa degli spettri” e con dimensioni parallele o stati alterati in “Un naufragio psicologico” e “Il regno dell’irreale”. HP Lovecraft parla di Bierce nel suo saggio “Supernatural Horror in Literature”, citando Samuel Loveman: “In Bierce, l’evocazione dell’orrore diventa per la prima volta non tanto la prescrizione o la perversione di Poe e Maupassant, quanto un’atmosfera definita e stranamente precisa.

Parole così semplici che si sarebbe inclini ad attribuirle ai limiti di un ciarlatano letterario, assumono un orrore empio, una trasformazione nuova e inaspettata”. Come le altre sue principali raccolte di racconti, Bierce aggiornava e modificava i suoi racconti per ogni nuova edizione. Questa raccolta include tutti i racconti rivisti e pubblicati nelle sue Opere complete del 1910, Volume III: Can Such Things Be?, così come diversi racconti dalla sezione “Bodies of the Dead” in una precedente edizione del 1903, che non erano inclusi nelle sue Opere complete.

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